La strada che vorrei percorrere è al tuo fianco.

Cara Non Profit, ti scrivo questa lettera per dirti facciamolo. Facciamolo insieme. Usiamo colori, immagini e parole per raccontare cosa fai, come lavori ogni giorno per migliorare il mondo, così che sempre più persone possano aiutarti a portare avanti i tuoi progetti. Tu che hai tanti sogni e tante braccia per realizzarli, fidati anche del mio braccio sinistro (essere mancina, è così) e tutto quello che a lui è collegato.

Quello che mi interessa e come lo faccio è in queste righe. Non sono regole, ma il modo che ho di starti accanto. Se anche tu abbracci questi messaggi, il nostro potrebbe essere un bellissimo viaggio fianco a fianco.

Non profit, yes humans

A fianco dei beneficiari

Storie in carne e ossa

Che se ne fa la gente delle storie finte? L’autenticità è la chiave per costruire un legame vero e profondo con chi ci sostiene. Le storie e le immagini che condividiamo sono quelle vere che raccontano ciò che è successo e sta succedendo. Niente esagerazioni, niente sensazionalismo, niente stereotipi o giochi di prestigio perché è in ballo la tua credibilità: vogliamo costruire fiducia e connessione emotiva con chi dona. Mostriamo situazioni e storie per comunicare al nostro pubblico la realtà complessa e sfaccettata delle questioni che ci stanno a cuore.

 

L’etica non è un etichetta

L’etica non è un’etichetta da attaccarci addosso. Con messaggi e immagini di ethical storytelling difendo la dignità delle persone, rispetto la privacy, tutelo le persone vulnerabili. Anche questo è un gesto di cura.
Non racconto una storia, se non posso farlo con l’integrità che mi impegno a mantenere. Una narrazione di questo tipo rispetta le scelte e il cammino di chi di quella storia è protagonista.

Il marketing con le porte aperte 

Comunicare in maniera inclusiva è un’attività coinvolgente. Tutte le persone, infatti, così, possono sentirsi parte della costruzione del bene comune e del successo dei tuoi progetti. L’inclusione è un processo fatto di grandi scelte che partono dal nostro mondo personale e si allargano all’organizzazione e al mondo tutto e piccoli dettagli che prevedono intenzione, consapevolezza, concretezza.
I modi e le parole accoglienti, dove tutti possono ritrovarsi confortevolmente, sono il terreno giusto per far crescere il futuro.

Comunicazione positiva 

Raccontiamo storie per ispirare azioni concrete e trasformative. Evitando la trappola della vittimizzazione puntiamo a motivare con narrazioni che celebrano l’impatto positivo. Le storie di cambiamento brillano come fari di speranza, illuminano, emozionano, aprono lo sguardo. Funzionano meglio dei sensi di colpa perché non bloccano ma invitano a fare, creando un’atmosfera di fiducia e ottimismo.

Dalla parte giusta della storia.

A fianco dei donatori

Generare il cambiamento è un plurale

Insieme siamo molto più forti.
Ogni donazione è un’opportunità per trasformare il mondo, ogni euro conta. Ogni persona che c’è dietro è una parte attiva del cambiamento.
Con il mio lavoro voglio dare vita a una nuova generazione di donatori consapevoli e interessati. Avvicinare quante più persone possibili al dono aiutandole a trovare la propria causa sociale per cui impegnarsi, coinvolgerle emotivamente nella missione e farle sentire parte integrante del processo di trasformazione sociale.

Una cultura del dono

Promuovo un approccio di collaborazione in cui i donatori sono incoraggiati a partecipare nel pieno rispetto della dignità e dell’autonomia delle comunità beneficiarie.
Il dono è “una presenza che fa nascere cose”, dove ogni azione è guidata dal desiderio di dare e creare cambiamento.
Quanto è bello seguire lo sviluppo di un progetto, sentirsi dentro le storie degli altri? Creo comunicazioni che costruiscono ponti, presenze forti e attive.

Community che fa la differenza

Ogni gesto di donazione è un’opportunità per creare legami e trasformare vite.
Ogni donatore è parte di una comunità che crea impatto con cui condivide valori e obiettivi. Credo molto nell’incoraggiare i donatori a sentirsi parte di un insieme: creare un senso di appartenenza e coinvolgimento nella comunità dei donatori può aumentare il loro impegno e la loro fedeltà nel lungo termine.

Mi lancio nel futuro con te e ballo

Al tuo fianco

Impossibile rimanere ferma

Per rimanere rilevanti ed efficaci nel settore non profit c’è bisogno di essere sempre alla ricerca di nuove idee. Curiosità, energia e voglia di sporcarsi le mani qui ce n’è per mille. Ogni giorno è un’opportunità per imparare e crescere. Sperimentando si trovano modi nuovi per le sfide che cambiano. Ed è necessario. Il settore non profit si evolve di continuo: richiede presenza, lucidità, focus, meglio se un passo avanti ai problemi.

Relazioni che sono alleanze

Le relazioni che costruisco si basano sulla fiducia reciproca, sulla collaborazione, sull’attenzione, sulla motivazione che sempre condivido nelle mie missioni. Siamo una squadra, come potrebbe essere altrimenti?
Mi interessa cosa facciamo ma anche come lo facciamo. Lavorare in team per me significa valorizzare la diversità – di prospettive, competenze e background culturali – perché ogni persona porta con sé un’esperienza unica e preziosa che può contaminare il mio lavoro in maniera positiva.

La rivoluzione gentile

In questo settore ho trovato il mio perché, il motore che mi spinge a fare bene, ad alzarmi al mattino contenta di mettermi alla scrivania e creare. Qui dentro c’è quello che risuona in me, in cui posso dare il meglio con le mie qualità e capacità. Non sono un medico, non sono una scienziata, ma con il mio lavoro sento di dare il mio contributo per migliorare anche solo un pezzetto di mondo.

I miei due mondi in equilibrio

Il mio lavoro non è tutto ciò che sono. La mia vita privata è fonte di ispirazione e motivazione che arricchisce il mio fare professionale.
Sono consapevole che le mie azioni possano avere un impatto significativo, per questo mi impegno per mantenere un equilibrio sano tra la sfera lavorativa e quella personale. In questo modo, posso offrire il meglio di me stessa in ogni ambito, senza perdere la mia umanità.
Accetto i miei limiti e gli errori che possono capitare. Li abbraccio come opportunità di crescita sapendo che è da questi momenti che nasce una possibilità di evolvere.